Giovanni Lanzoni utilizza il collage e il disegno come prediletti metodi espressivi: accumuli e cassetti e archivi stratificati di fogli colorati e dipinti, giornali e riviste, manifesti e cartoline e poi matite, pastelli, pennarelli e colla sono i principali strumenti che danno forma ai suoi lavori, immagini che sempre manifestano l'aspetto ludico del processo creativo che li ispira.
E così l'artista non può fare a meno di un accumulo da cui muove e parte la sua ricerca e ossessione, accumulo che è ascolto dei tanti echi e risonanze che sprigionano dalle cose e che nelle cose sembrano imprigionati; è una specie di tentativo artigianale di mettere ordine a questo archivio caotico e geologico di cose e frammenti e pezzi sparsi di mondo.
Lanzoni in un gioco di invenzione bambinesca, veste i panni del detective o esploratore o archeologo o costruttore, che ricompone il mondo e re-inventa storie perdute a partire da questi indizi e parti prima disseminate, poi raccolte e lasciate a sedimentare, selezionate, e infine inserite in complessi palinsesti e meccanismi: la carta, nella sua moltitudine di forme e colori e immagini, viene salvata e cucita e sovrapposta in grandi collage che si imparentano sempre alla mappa e alla geografia, perché processi di orientamento dentro alla babele che ci sommerge di immagini e fotografie e riviste e vecchi fogli dipinti da cui isolare e salvare un dettaglio per poi, da esso, ripartire. Come nuovi. In solitudini (forse non) troppo rumorose.
E così l'artista non può fare a meno di un accumulo da cui muove e parte la sua ricerca e ossessione, accumulo che è ascolto dei tanti echi e risonanze che sprigionano dalle cose e che nelle cose sembrano imprigionati; è una specie di tentativo artigianale di mettere ordine a questo archivio caotico e geologico di cose e frammenti e pezzi sparsi di mondo.
Lanzoni in un gioco di invenzione bambinesca, veste i panni del detective o esploratore o archeologo o costruttore, che ricompone il mondo e re-inventa storie perdute a partire da questi indizi e parti prima disseminate, poi raccolte e lasciate a sedimentare, selezionate, e infine inserite in complessi palinsesti e meccanismi: la carta, nella sua moltitudine di forme e colori e immagini, viene salvata e cucita e sovrapposta in grandi collage che si imparentano sempre alla mappa e alla geografia, perché processi di orientamento dentro alla babele che ci sommerge di immagini e fotografie e riviste e vecchi fogli dipinti da cui isolare e salvare un dettaglio per poi, da esso, ripartire. Come nuovi. In solitudini (forse non) troppo rumorose.
MOSTRE E PREMI
2018 Figure del vuoto, Punto Incomune, Russi. A cura di Bruno Bandini
2018 PlaygroundHoleDrinks, Niart gallery, Ravenna. A cura di Paolo Trioschi
2018 Animal House, circle Univela, Campione del Garda. A cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei
2017 Selvatico [dodici] Foresta, Palazzo Pezzi, Cotignola. A cura di Massimiliano Fabbri
2017 Salvo con nome, StudioArteContemporanea SanVitale41, Massa Lombarda. A cura di Pietro Meletti
2016 Ciak! Santa Maria della Pietà, Cremona. A cura di Associazione Culturale Tapirulan. (finalista)
2016 Cuentos de papél, Centro Culturale Il Granaio, Fusignano
2015 Group Psychology, Galleria Marcolini, Forlì. A cura di Angela McClanahan
2015 Sovrimpressioni, Ninapì Nesting Art Gallery, Ravenna. A cura di Luca Maggio.
2014 When the world was flat, Spazio Cose Belle, Fusignano. A cura di Massimiliano Fabbri.
2014 Invera, Palazzo Sforza, Cotignola. A cura di Massimiliano Fabbri
2013 Komikazen festival, MAR Museo d’arte di Ravenna
2013 R.A.M. MAR Museo d’Arte di Ravenna. (primo premio sezione pittura)
2012 Selvatico: E bianca, Pescherie della Rocca, Lugo
2011 R.A.M. MAR Museo d'arte di Ravenna (segnalato dalla giuria)
2011 Combat Prize, Bottini dell’Olio, Livorno. (primo premio sezione disegno)
2011 Posted Graphic, Mar de Cava, Barcellona
2011 Cocina Compartida, Associazione Culturale Freedonia, Barcellona
2011 Il Giocattolo, Palazzo Rospigliosi, Zagarolo
2018 Figure del vuoto, Punto Incomune, Russi. A cura di Bruno Bandini
2018 PlaygroundHoleDrinks, Niart gallery, Ravenna. A cura di Paolo Trioschi
2018 Animal House, circle Univela, Campione del Garda. A cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei
2017 Selvatico [dodici] Foresta, Palazzo Pezzi, Cotignola. A cura di Massimiliano Fabbri
2017 Salvo con nome, StudioArteContemporanea SanVitale41, Massa Lombarda. A cura di Pietro Meletti
2016 Ciak! Santa Maria della Pietà, Cremona. A cura di Associazione Culturale Tapirulan. (finalista)
2016 Cuentos de papél, Centro Culturale Il Granaio, Fusignano
2015 Group Psychology, Galleria Marcolini, Forlì. A cura di Angela McClanahan
2015 Sovrimpressioni, Ninapì Nesting Art Gallery, Ravenna. A cura di Luca Maggio.
2014 When the world was flat, Spazio Cose Belle, Fusignano. A cura di Massimiliano Fabbri.
2014 Invera, Palazzo Sforza, Cotignola. A cura di Massimiliano Fabbri
2013 Komikazen festival, MAR Museo d’arte di Ravenna
2013 R.A.M. MAR Museo d’Arte di Ravenna. (primo premio sezione pittura)
2012 Selvatico: E bianca, Pescherie della Rocca, Lugo
2011 R.A.M. MAR Museo d'arte di Ravenna (segnalato dalla giuria)
2011 Combat Prize, Bottini dell’Olio, Livorno. (primo premio sezione disegno)
2011 Posted Graphic, Mar de Cava, Barcellona
2011 Cocina Compartida, Associazione Culturale Freedonia, Barcellona
2011 Il Giocattolo, Palazzo Rospigliosi, Zagarolo